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Importanza della Bioenergia come strumento nel processo di umanizzazione della figura del medico, per una Nuova Medicina basata sull’individuo come complessità di Mente, Corpo e Spirito

In questo tempo, in cui si assiste a un profondo cambiamento delle dinamiche mondiali, è necessario che ogni individuo umano si impegni nel personale processo di trasformazione, che lo porti a poter vivere in coerenza e apertura del cuore nella nuova società che si sta delineando.

La figura del medico, come le  altre figure sanitarie e tutti gli operatori che si occupano della salute, svolge un ruolo centrale in questo periodo in cui emerge sempre più un profondo disagio psico-fisico che colpisce tutte le fasce di età della popolazione in generale.

È fondamentale, innanzitutto, che il medico assuma una nuova veste: si deve abbandonare il vecchio concetto di “guaritore”, sostituendolo con “facilitatore di guarigione”, una vera e propria guida per poter conseguire il proprio equilibrio e il migliore stato possibile di salute e benessere nella sua totalità.

Così al posto di “guarigione” appare più appropriato, con la sua sfumatura semantica, il termine di “salutogenesi”, la quale rappresenta l’origine della salute nel suo complesso e analizza le risorse interne ed esterne dell’individuo, utili per raggiungere e conservare uno stato adeguato di  benessere psico-fisico-spirituale.

Alla luce di quanto affermato, possiamo dedurre che ogni essere umano possieda alla nascita tutte le potenzialità per poter mantenere e sviluppare una buona qualità di vita attraverso un insieme armonioso di azioni consapevoli.

Nel corso della storia il concetto di “salute” ha subito numerose trasformazioni; infatti alcuni decenni fa secondo l’OMS veniva definita come  “assenza di malattie o infermità”,  mentre oggi si considera  come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” .

Nonostante si evinca, dalle definizioni, la teorica evoluzione e la progressiva centralizzazione della persona nella sua presa in carico, siamo ancora ben lontani sul lato pratico da poter garantire questo tipo di servizio, in una società in cui istituzioni fondamentali come la sanità sono sacrificate e, da sempre, sono insufficienti le risorse economiche e umane.

La Nuova Medicina nasce dalla consapevolezza che l’essere umano debba essere considerato come unità di mente, corpo e spirito e la salute è correlata all’equilibrio di queste tre sfere.

Essa deve occuparsi del benessere nell’interezza della persona integrando gli ambiti fisico, psichico, spirituale, familiare e sociale.

Il Nuovo Medico deve identificarsi egli, prima di tutti, come l’essere umano nella totalità della sua essenza e, come tale, può essere soggetto a variazioni e possibili disarmonie del suo stato psicologico-fisiologico ed energetico.

È altresì fondamentale che, per facilitare la guarigione del proprio paziente, deve trovarsi a sua volta in uno stato di armonia e coerenza.

L’approccio alla Salute si fonda in primo luogo sulla prevenzione, intesa come il mantenimento di un completo stato di benessere, basato sul rinforzo dell’organismo e delle sue naturali difese immunitarie, attraverso la regolazione dello stile di vita e del regime alimentare.

L’obiettivo è quello di evitare l’insorgenza della malattia e i conseguenti trattamenti farmacologici atti a risolvere i problemi ormai insorti.

Umanizzare la medicina significa, quindi, prendersi cura della persona a 360°, essere affabili, gentili, empatici con i propri pazienti, considerando ogni aspetto della loro vita e tutti i vari ambiti di interazione personale e ambientale.

Ancora oggi purtroppo, sempre più di frequente, si sente parlare di mancata e ritardata assistenza e di assenza di cordialità e disponibilità del personale medico.

Nella mia esperienza professionale ho conosciuto molti colleghi, sempre stati disponibili  e gentili con i propri assistiti, che nel corso di questi ultimi tre anni si sono trasformati: l’elemento “paura” ha colpito diffusamente anche il personale sanitario, che in molti casi ha perso completamente la capacità di ragionare su cosa fosse lecito o meno, non è stato più in grado di prendere autonomamente delle decisioni in scienza e coscienza e si è reso  non disponibile o scarsamente disponibile nei confronti dei propri assistiti, non facendo altro che alimentare questo caos e questo deficit assistenziale di cui ancora si vedono pesantemente gli strascichi.

Essere tendenzialmente gentili, sorridenti ed empatici sicuramente caratterizza un soggetto umano, ma spesso questi aspetti restano in superficie, si fermano nel mentale e sono soggetti a subire variazioni in seguito, ad esempio, all’insorgenza di problemi di salute personali o familiari, di improvvise difficoltà economiche, di relazioni problematiche etc…

Se le nostre naturali caratteristiche di gentilezza restano nel compartimento mentale, sarà molto difficile che riusciamo ad attingervi in periodi di emergenza: restiamo, infatti, facilmente condizionabili dagli eventi esterni.

Analizziamo quali sono i fattori che interferiscono sul lavoro del medico e sul suo rapporto col paziente.

L’elemento più rappresentativo della nostra realtà sociale è sicuramente lo stress.

Le cause dello stress sono molteplici e possono essere rappresentate da eventi della vita che modificano improvvisamente uno stato di equilibrio (matrimonio, lutto, nascita di un figlio), cause fisiche, presenza di stati patologici, fattori ambientali.

L’elemento che determina uno stato di stress cronico è la necessità di essere inseriti in una società, le cui regole vengono imposte come presupposto per essere integrati e per sfuggire all’emarginazione.

Il processo di integrazione nella società crea un conflitto nell’essere umano da cui scaturisce la personalità attraverso azioni di tipo egoico.

L’EGO è quella parte di noi con cui ci identifichiamo, costruita nella relazione e il confronto col mondo esterno, che crea la separazione dalla quale si determinano i conflitti.

I bisogni di una personalità egoica si identificano nell’esigenza di avere un ruolo nella società, conseguire il riconoscimento del proprio valore, ottenere successo, avanzamento di carriera, profitto, relazioni socialmente utili. 

In realtà l’ego non è altro che la percezione soggettiva di chi siamo: è una nostra costruzione dell’identità nella continua interazione con gli altri e si sviluppa nella ricerca di rinforzarsi, di sentirsi all’altezza, adeguati, dalla parte della ragione.

Questa percezione è, però, priva di stabilità, perché soggetta a tutti gli eventi che non sono sotto il controllo della persona.

Lo stato continuo di stress determina un conflitto tra la personalità e la parte più profonda dell’individuo umano, generando una risposta psicofisica da parte dell’organismo in seguito a una presa in carico di compiti emotivi, cognitivi e sociali eccessivi.

Dopo una prima fase in cui il soggetto segnala l’esubero di doveri e mette in moto le risorse per adempierli, vi è una fase di resistenza in cui si stabilizzano le nuove condizioni e si crea un adattamento al nuovo tenore di richieste, sino alla fase di esaurimento in cui si registra una vera e propria alterazione del sistema immunitario e neuropsicologico con la comparsa di sintomi fisici, comportamentali, emozionali, cognitivi.

Numerosi studi sono concordi nell’affermare che lo stato di stress cronico determini principalmente un disequilibrio dell’omeostasi neuro-vegetativa con prevalenza dell’azione del sistema ortosimpatico sul parasimpatico.

È soprattutto l’attività parasimpatica che va monitorata e incentivata per contrastare il consumo di energia vitale da parte dell’ortosimpatico, il quale dimostra la sua utilità durante un’emergenza, ma nel lungo periodo la sua azione diventa usurante.

È fondamentale che tutti coloro che si occupano della salute delle altre persone, facciano percorsi per aumentare la propria consapevolezza, mantenendo il proprio equilibrio psico-fisico e neuro-vegetativo.

Esistono numerose attività, come lo Yoga, il Tai Chi, il Qi Gong, le tecniche respiratorie, le tecniche bioenergetiche, che si sono tutte dimostrate efficaci nell’aumentare l’attività del sistema parasimpatico.

Ma se parliamo di medici e sanitari in genere, la bioenergia rappresenta le caratteristiche scientifico-spirituali che vanno ad integrarsi perfettamente alle competenze già acquisite, siano esse olistiche o allopatiche.

La Tecnica Bioenergetica secondo il metodo Summa Aurea®

 

 È un potente strumento per lavorare a livello psico-fisico-energetico attraverso la Bioenergia e l’Informazione ad essa correlata.

Il metodo specifico prevede particolari tecniche di respirazione e visualizzazione che portano a uno stato di profonda quiete e rilassamento con modifica dello stato di coscienza, documentato dalla variazione delle onde cerebrali con presenza di ritmo theta-delta.

Un ruolo fondamentale è svolto dal campo elettromagnetico del cuore, che vibrando con coerenza crea un sistema ordinato di onde regolari e ampie (onde scalari) che fa vibrare in modo coerente il Campo Elettromagnetico del cervello, il quale trasmette i sentimenti.

La propagazione va a interessare ogni singola cellula dei vari organi del corpo che, a loro volta formano un sistema ordinato e si sviluppa progressivamente una percezione consapevole dei campi elettromagnetici che si generano nel corpo umano, guidata dall’Intenzione e dalla Volontà di favorire i processi di guarigione.

Quando il cuore è in grado di imporre il suo ritmo, tutti gli altri sistemi oscillatori del corpo a tutti i livelli, fisico, emozionale, mentale, sono automaticamente armonizzati fra loro dal ritmo principale.

Gli effetti più importanti della riarmonizzazione del proprio campo energetico sono rappresentati dal riequilibrio del sistema emozionale, del sistema endocrino, del ritmo sonno-veglia, la riduzione del dolore e della sofferenza emotiva, la migliore consapevolezza riguardo al proprio funzionamento psico-fisico e il recupero dell’equilibrio interiore sul piano psico-fisico-spirituale.

Attraverso l’utilizzo delle tecniche bioenergetiche secondo il metodo Summa Aurea il medico diviene progressivamente più consapevole e opera nella sua specifica attività in uno stato di coerenza energetica propria, inoltre è favorito nell’acquisizione della Conoscenza del funzionamento dell’essere umano attraverso la teoria del Campo di Consapevolezza Unificato.

L’effetto della risintonizzazione del Campo Scalare del Cuore del paziente permette di generare relazioni con caratteristiche di maggiore empatia e una migliore qualità della comunicazione, che risulta essere più efficace e coerente.

Nella relazione tra persone la coscienza si comporta come un “campo informato” capace di organizzare le informazioni del sistema (sensoriali, emozionali, mentali) rendendole coerenti attraverso la sincronizzazione interpersonale.

Si determina, quindi, una coerenza intercerebrale che si rivela con una comunicazione sul piano sottile che influenza notevolmente fenomeni di empatia, affetto, feeling e telepatia.

Conclusioni

Il rapporto di fiducia tra medico e paziente assume un ruolo fondamentale in una Nuova Medicina incentrata sulla Persona, nel conseguimento di un equilibrio psico-fisico-spirituale che si rifletta sulla società attraverso le dinamiche interazioni ambientali, comportando così un progressivo cambiamento e raggiungimento dell’equilibrio sostenibile sociale.

Sembrerebbe un’utopia parlare di prevenzione e mantenimento della salute in una comunità di persone sempre più malate, dove si riscontra un aumento esponenziale di patologie cronico-degenerative, di disagi psichici, in particolare tra i giovani, un incremento del numero degli anziani con gravi disabilità.

Certo non è semplice in questa fase essere il Medico della Nuova Medicina, poiché non si è ancora raggiunto un certo grado di consapevolezza in ambito globale.

Probabilmente tra qualche generazione il ruolo specifico di noi medici sarà quello di guidare le persone a mantenere un ottimale stato di salute attraverso lo stile di vita e la nutrizione del corpo e dell’anima.

Saremo deputati a insegnare alle persone l’autoguarigione in modo che progressivamente si prevengano la maggior parte delle patologie croniche, ma bisognerà agire dalla nascita, o meglio dal concepimento.

In questa fase di transizione è dunque importante che ognuno di noi si impegni per eseguire un lavoro profondo di trasformazione su se stesso in modo da far emergere le proprie qualità Umane: non c’è più spazio per l’egoismo, il cinismo, l’assenza di empatia, per chi non opera attraverso il suo collegamento animico.

Bibliografia

  1. Fabbroni R., Molinari C. G., Sanna A., Riconnettere Corpo, Mente e Anima-Spirito per recuperare Salute e Benessere in una visione sistemica e unitaria che porti alla guarigione. Il Metodo bioenergetico Summa Aurea® come strumento per ri-Animare l’essere umano e la società attraverso l’uso consapevole dell’Energia-Informata, Rivista Scienze Biofisiche (03/2022) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI15
  1. Fabbroni R., Aspetti e funzionamento della TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®, Rivista Scienze Biofisiche 1/2021) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI5
  2. Fabbroni R., Teoria del Campo di Consapevolezza Unificata e la possibile conferma dell’esistenza dell’Anima, Rivista Scienze Biofisiche (03/2021), DOI: https://doi.org/10.48274/IBI7
  3. Fabbroni R., Sassola A., Capello Lorenzo P., Psicosomatica, PNEI e PNEIS spiegate attraverso la Teoria del Campo di Consapevolezza Unificato – TCCU, Rivista Scienze Biofisiche (03/2021) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI11
Autrice

Dr.ssa Katya Ondradu

Laureata in Medicina e Chirurgia, Specializzata in Fisica Medica e Riabilitativa, Operatore di Medicina Integrativa Informazionale, Iscritta ad A.I.O.SA.

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