L’etimologia della parola Coerenza è da ricondursi al latino “cohaerere” che significa essere unito, per cui la coerenza è sinonimo di coesione.
Il principio di coesione è un principio fondamentale dal quale dipende lo stato di salute dell’intero sistema.
Tra i diversi aspetti della materia appartenenti allo stesso sistema, è possibile che si generi una incoerenza che a sua volta dà vita ad un’espressione che si discosta dal principio di generazione.
In Osteopatia questa incoerenza è osservabile nell’alterazione dei ritmi di motilità e mobilità.
La motilità è espressione dello stato di vitalità energetica del tessuto corrispondente, deducibile dai livelli di espansione e retrazione, mentre la mobilità è espressione della sua libertà di movimento.
Entrambe esprimono lo Stato dell’Essere di ogni tessuto, organo, viscere, e dell’intero sistema a cui appartengono in quanto aventi lo stesso DNA che codifica la forma di auto-organizzazione.
Il DNA è un’antenna risonante in grado di vibrare su frequenze sottili con la capacità:
- di ricevere informazioni
- ed emettere informazioni attraverso segnali vibrazionali che sono tradotti dall’RNA.
Tutte le cellule sono in una costante comunicazione attraverso scambi d’informazioni elettromagnetiche al fine di mantenere un equilibrio stabile, e sono in una continua comunicazione con l’ambiente esterno proprio per affinare le risposte agli stimoli ambientali a cui sono sottoposte continuamente.
Da questo concetto è naturale l’intuizione di un modello che ha come base di funzionamento la trasmissione elettromagnetica.
Naturale, allo stesso tempo, è comprendere come un’alterata frequenza di trasmissione crei una disfunzione che scardina i principi di autoregolazione e autoguarigione del sistema.
Gli input disfunzionali possono essere di natura fisica ma anche ciò che non è materia come pensieri, emozioni, memorie, essendo caratterizzati da frequenze elettromagnetiche, interferiscono con la generazione della risposta adattogena.
La parola “emozione” significa “portare fuori qualcosa che è dentro”, di conseguenza l’emozione dolorosa deriva sempre da una memoria dolorosa che è mantenuta in una forma attiva da una volontà inconsapevole di sofferenza.
La differenza fra dolore e sofferenza è che il dolore si prova nel vivere un’esperienza dolorosa in un tempo e in uno spazio definito, mentre la sofferenza deriva dall’emozione di attaccamento all’evento doloroso che può esistere in un tempo e in uno spazio illimitato… dipende esclusivamente dalla consapevolezza del valore del vivere.
Quando si riconosce la sacralità della propria esistenza non si può rimanere attaccati al passato perdendo di vista tutto ciò che scorre intorno e dentro di sé… è un vero peccato.
In greco “peccare” significa “mancare il centro del bersaglio”.
L’unico vero peccato, dunque, è quello di “mancare alla propria Verità Interiore”. Il “mancare a Sé stessi” provoca incoerenze che creano uno Stato dell’Essere disarmonico, non rispondendo più al principio di coesione che mantiene unite le parti, quando queste sono informate correttamente.
È importante imparare a riconoscere tutto ciò che crea malessere per trasmutarlo nel corrispondente Talento creativo in modo da ottimizzare l’energia intrinseca al servizio dell’evoluzione invece che mantenerla al servizio della sofferenza.
Purtroppo i programmi di sopravvivenza istallati nel cervello sono molto forti proprio perché a garanzia della sopravvivenza, ma dobbiamo ricordare che il cervello non distingue fra reale, analogico, simbolico e virtuale, così attiva questi programmi anche in situazioni che in qualche modo richiamano, somigliano, al vissuto che ha impregnato la memoria, mantenendo così attivo un retaggio familiare che magari non ha più senso nel presente… altro è il pericolo reale dove una memoria arcaica di sopravvivenza ha senso di esistere per programmare una reazione immediata e funzionale perché salvavita.
Una zona del cervello, l’amigdala, processa le informazioni e codifica le memorie emozionali creando percezioni della realtà su base della sua banca dati, inducendo reazioni emozionali senza che i centri cerebrali più elevati riescano a ricevere l’informazione… tale è la velocità di reazione.
Si può comprendere come ci sia un’assenza di Coscienza in alcune reazioni proprio perché ci si sente sempre in pericolo… questo è lo stress.
Lo stress non è la fatica fisica del fare ma l’essere intrappolati in una piatta quotidianità ripetitiva che nasconde il senso del vivere.
Gli schemi memorizzati nell’amigdala sono spesso schemi familiari tramandati di generazione in generazione a servizio della salvaguardia della specie. Il dolore in ogni sua forma crea questi schemi che prendono il sopravvento ogni qualvolta viene riconosciuta una qualsiasi similitudine.
La presenza è proprio questo atto di saper discernere la realtà dalla percezione.
Quello che sentiamo condiziona in modo inequivocabile il comportamento.
Il cuore sente e il cervello decodifica in base alle memorie ancestrali, da questo si organizza la risposta cerebrale che ha la funzione di proteggerci.
Il cuore comunica costantemente con l’amigdala attraverso una via neuronale ascendente per cui ogni sentimento diventa un modo di agire, un comportamento.
Quando si è in preda alle emozioni il ritmo cardiaco è incoerente per cui l’attività cerebrale si adatta a quell’incoerenza.
Quando si vive la gioia, il ritmo cardiaco è coerente e induce una sincronizzazione di tutta l’attività cerebrale favorendo la creatività, l’intuizione, la presenza.
Nel momento in cui si riesce a vivere sensazioni e non più emozioni si vive realmente il presente, il qui e ora, perché si tende ad azzerare lo spazio di conflitto fra ciò che si percepisce e ciò che ci si aspetta, fra ciò che c’è e ciò che vorremmo ci fosse… si è nella vita e non nella memoria.
Essere nel momento Presente è quello che crea Coerenza e Benessere.
Essere implica la volontà di scegliersi così come si è.
Lasciar cadere la necessità di esistere agli occhi dell’altro per bisogno d’amore mette in vita… permette di sperimentare i limiti, le capacità, le sfumature, i talenti della propria anima che ha una missione ben precisa da scoprire e vivere.
Si è in questa vita per realizzare la propria Impronta di Nascita che risulta essere unica e irripetibile nella storia dell’umanità perché unico è stato il momento del concepimento.
Si potrà essere felici veramente, nella condizione di poter godere della propria realizzazione… solo in questo spazio sarà possibile riconoscersi e prendere senso nel mosaico della vita.
In questo spazio, l’Anima, il Corpo e la Mente sono in perfetta sincronia e generano vibrazioni coerenti che alimentano la crescita personale e l’evoluzione dell’umanità.
Nel piano del sentire si acquisirà la potenzialità di toccare la propria Verità Interiore e si avrà la capacità di spostare il proprio orientamento, da un modello di riferimento esterno, al divenire modello di riferimento per Sé stessi. Si riuscirà a riconoscere il proprio valore come valore intrinseco e come parte di un valore universale che è l’Amore.
In questo piano vive il rispetto per Sé stessi e per gli altri, perché si riesce a toccare il valore di ogni sfumatura come insostituibile e si riesce a cogliere che ogni sfumatura è fondamentale per il Tutto.
Nel proprio progetto di vita si riesce ad osservare come quest’ultimo è parte della totalità dell’Esistenza, dove ogni altro valore ha il suo spazio e la sua dignità, senza la paura paralizzante di essere differente, di non essere capito e di conseguenza non amato, ricordando che l’Amore è uno stato dell’Essere e non può essere né quantizzato, né donato
Possiamo solo emanare Amore se siamo in uno stato d’Amore.
Trasmutare le energie depotenzianti in Amore è il compito di questo viaggio terreno per attivare le potenzialità del proprio Talento, derivante dalla propria Integrità al servizio dell’Essere.
L’Esistenza può assumere la condizione di benessere o malessere proprio in relazione all’adesione o meno dell’Opera al Progetto di vita.
L’informazione quindi può essere esplorata ed esperenziata in modo coerente oppure silenziata dall’incoerenza per dar voce all’abitudine.
In uno stato di coerenza emerge la verità sistemica dell’Essere che vive nel quotidiano in modo naturale le caratteristiche irripetibili di quella specifica impronta energetica silenziando i bisogni dell’ego individualista.
In uno stato di coerenza, il cuore e il cervello tutto, funzionano all’unisono emettendo frequenze armoniche che impattano la realtà esterna in modo amorevole.
In connessione con la Summa Aurea® si favorisce la presenza di questo stato armonico nella totalità dell’Essere che con una pratica costante diventa un amplificatore di frequenze d’Amore quali la cooperazione, la collaborazione, l’empatia, la reciprocità, tutte sfumature di un’energia al servizio dell’evoluzione della specie umana.
Diversi studi sostengono che gli individui possono evolvere relazioni mutualistiche, che nel tempo, rendono più conveniente l’evitamento della competizione che si può definire innaturale per l’uomo umano. Tali reti di relazione mutualistica stabilizzano gli ecosistemi e migliorano la loro resilienza e produttività.
L’amore rende umano l’uomo permettendogli di avere consapevolezza di tale forza generatrice dell’universo nel compimento della sua missione di vita… essere cosciente dell’Amore.
Autrice
Dr.ssa Maria Lavinia Biasi
Osteopata, Consulente Biopsicogenealogie, Operatore Professionista MII – Medicina Integrativa Informazionale, iscritta ad A.I.O.S.A.