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Genesi del Nuovo Mondo: Manifesto per un Nuovo approccio alla Salute e al Benessere. La Nuova Società del Cuore: la riscoperta dell’Anima

Nella visione di una Nuova società, si potrebbe delineare un ideale in cui l’Amore è l’energia portante che governa ogni relazione, in pieno rispetto di ogni forma di vita esistente. Ogni individuo, pienamente connesso con il Tutto, percepirebbe la sacralità del Creato rispettandone la sua piena espressione, in quanto complementare e interdipendente. Tale società sarebbe regolata da norme dettate dal buonsenso, rispetto reciproco, onestà, senso di appartenenza, di correttezza, di responsabilità, di bene comunitario e di realizzazione collettiva. Ogni individuo sarebbe spinto a esprimere le proprie qualità con spirito di condivisione e pieno interesse, affinché l’intera società possa beneficiare del suo operato essendone egli parte integrante della stessa. Nessuno avrebbe necessità di riconoscimenti o controlli esterni, di regole di condotta o norme punitive, in quanto ognuno, responsabile di sé stesso, sarebbe in grado di autogestirsi e dare un proprio valore al suo operato in pieno rispetto della sua cooperazione all’evoluzione del collettivo ma anche con un grande senso di onore, appartenenza e senso di responsabilità verso tutti. Le nuove generazioni sarebbero considerati figli e ricchezza dell’intera comunità da cui riceverebbero amore, accudimento e insegnamenti. Le persone avendo il proprio cuore in completa armonia ed espansione, godrebbero di una buona salute che sarebbe, comunque, sempre migliorata da una piena conoscenza dell’uso dell’Energia Informata. Ogni ambito sarebbe gestito dalla piena padronanza dell’uso dell’energia che raggiungerebbe livelli e conoscenze molto elevate.

Questo modello ideale di società, per taluni un po’ immaginaria o irrealizzabile, non rappresenta un’utopia. Infatti, in passato è stata sperimentata e realizzata con successo in varie comunità, da quelle degli Indiani d’America, agli Aborigeni Australiani, ai Celti e tanti altri. In queste culture, la vita comunitaria era il fulcro dell’esistenza stessa e la forza della grandezza di quei popoli, in piena armonia con ogni aspetto manifesto.

Ma ai tempi odierni, dopo tanta presunta evoluzione, si potrebbe ritornare ad una concezione di questo tipo, pur rispettando le varie conquiste e conoscenze maturate fino ai tempi attuali?

La risposta è certamente affermativa, se l’uomo passasse attraverso la piena comprensione che, per recuperare questa piena consapevolezza evolutiva, è necessario l’apertura del proprio cuore. Questa considerazione non vuole essere una ideologia romantica o compiacente, ma come ben vedremo nel dettaglio nell’articolo, una vera e propria presa d’atto in base a considerazioni ben ponderate e sperimentate.

Ma prima di arrivare alla comprensione di tutto ciò, partiamo dal punto in cui la società si trova in questo momento.

Come siamo arrivati all’attuale società?

Facciamo un passo indietro e parliamo per un attimo del Dualismo.

Il dualismo è una dottrina che ammette corpo e spirito negli esseri umani e li qualifica sempre come princìpi antagonisti e indipendenti, sebbene possano interagire tra loro. Nel XVIII secolo, la dottrina dualistica differiva dalla dottrina monistica, perché monismo accetta un unico principio, materiale o spirituale.

Il dualismo fu introdotto nella storia della filosofia moderna da Cartesio.

Cartesio affermava che la realtà è parte di una delle due sostanze: spirito o materia. Tutto ciò che esiste ha una origine spirituale (res cogitas) o materiale (res ecstensa).

Queste due sostanze hanno caratteristiche completamente diverse. Secondo la teoria di Cartesio, la res cogitans è il mondo spirituale in cui tutto è soggetto alla libertà e non vi è necessità. Il mondo delle res ecstensa, invece, è basato sulla necessità e, per questo, è un ordine causale. Esso è organizzato secondo un sistema di necessità: esso è un meccanismo, è strutturato cioè come un sistema, in cui tutte le parti sono collegate le une con le altre, e quelle che fanno una parte sono la conseguenza dell’azione di un’altra parte. La visione della natura di Cartesio è riconducibile alla visione della scienza moderna: egli era convinto che la natura sia un sistema meccanicistico, con causa ed effetto.

Queste erano le due sostanze ontologicamente separate, tra cui non poteva esistere alcuna influenza di tipo causale.

Questa visione dualistica di Cartesio è stata importante sia in campo scientifico che in quello conoscitivo: essa ha permesso lo sviluppo dell’attuale conoscenza medica occidentale.

Alla fine della sua vita Cartesio modificò, però, alcuni aspetti della sua teoria nello scritto le passioni dell’anima.

Qui sostenne che l’anima ed il corpo non sono separati come un capitano e la sua nave, ma che sono intimamente legati e addirittura mischiati. Secondo la sua visione, esisterebbe un punto privilegiato dove mente e corpo interagiscono: la ghiandola pineale. Attraverso il nostro corpo, lungo i nostri nervi correrebbero certi “spiriti animali”[1] che funzionano da messaggeri per i nostri sensi, mediando l’interazione mente-corpo. In effetti con questo nuovo approccio Cartesio cambiò posizione, diventando a tutti gli effetti interazionista. Purtroppo, questo suo aggiustamento di pensiero non è stato considerato dai suoi colleghi e la società, da quel momento in poi, è rimasta separata.

In occidente da circa tre secoli, quindi, si è passati ufficialmente ad una visione duale della realtà che ha portato ad una accentuazione della separazione, oltre che tra lo Spirito e la materia, anche tra gli esseri umani tra di loro e tra gli esseri umani e il pianeta in cui vivono.

La società attuale è quindi una società egoica?

Che cos’è l’egoismo?

Per egoismo si intende un atteggiamento che implica la subordinazione dell’altrui volontà e degli altrui valori alla propria personalità; che porta alla ricerca permanente del proprio vantaggio, alla subordinazione delle altrui esigenze alle proprie, e alla esclusione del prossimo dal godimento dei beni posseduti.

Come conseguenza all’egoismo possiamo vedere che, in questo periodo storico, il dualismo è all’ordine del giorno e tutto sembra oscillare da un estremo all’altro con il pubblico diviso in parti opposte per ogni argomento immaginabile, favorendo una separazione ad ogni livello.

Tutto questo porta a vivere la vita con una certa pressione esplosiva che spinge molti ad esprimersi con atteggiamenti estremi, urlando a squarciagola “o sei con me o contro di me!”

Chi utilizza la medicina omeopatica sa che prima di raggiungere un miglioramento, i sintomi peggiorano prima di riportare il corpo a un nuovo stato di omeostasi. L’ordine nasce dal caos, perciò questo periodo, così caotico, è una fase preparativa, come un parto, le contrazioni espandono la consapevolezza umana facendo spazio alla nascita che trasformerà il concetto dualistico della separazione in Unità, ossia – al concetto di Medicina Integrativa Informazionale.

La Medicina Integrativa Informazionale è la Nuova Medicina, un ulteriore livello di integrazione in quanto basa le terapie e i trattamenti che svolge, sulla necessaria conoscenza e consapevolezza dell’Energia-Informata che, da un punto di vista scientifico, è la base di tutto ciò che esiste in natura, esseri umani compresi.

“Un essere umano è parte di un tutto chiamato Universo. Egli esperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualche cosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione, attraverso l’allargamento del nostro circolo di coscienza e di comprensione, sino a includervi tutte le creature viventi e l’intera natura, nella sua bellezza”. Albert Einstein

Come disse Einstein, l’universo segue la legge dell’Uno, una posizione teorico-metodologica che potremmo dire olistica, basata sul concetto che un qualsiasi sistema non può essere spiegato esclusivamente tramite le sue componenti separate, altrimenti non si spiegano le caratteristiche funzionali del sistema e non si coglie la “collaborazione” e l’“interrelazione” tra di essa. Un sistema complesso, come per esempio, il corpo umano, va considerato, perciò, come un’unità-totalità più complessa della somma delle parti che la costituiscono: cioè corpo, mente e Anima-Spirito.

Diversamente dall’umanità, la natura esprime e vive armoniosamente come una parte integrante nel Tutto, senza alcuna lotta o confronto dualistico; l’uomo invece no, egli non riesce a fluire, controlla e manipola la vita creando separazioni, paragoni, giudizi, opinioni, conflitti e guerre.

Tutto questo accade perché l’egoismo separa e la prima separazione è tra la mente, attraverso una personalità divenuta egoica e l’Anima.

I conflitti interni delle persone, legati alla separazione o disconoscimento della propria Anima, escono all’esterno e si manifestano nella società attuale.

Ma tutto questo si è creato solo come conseguenza del Dualismo o c’è dell’altro?

C’è dell’altro!

Il Processo d’Integrazione nella Società crea un conflitto nell’Essere Umano, da cui scaturisce la Personalità!

Avvio, quindi, del processo di SPERSONALIZZAZIONE!

 

Conflitto Interiore = STRESS

Le conseguenze:

  • Lo Stress debilita il Sistema Immunitario e anche quindi il Sistema Neuropsicologico
  • Maggiore difficoltà nell’affrontare un trauma

Approfondiamo meglio.

 

Quando un tessuto è stressato significa che i potenziali elettrici delle membrane cellulari che lo costituiscono sono alterati.

In termini semplici possiamo paragonare ogni cellula alla batteria del nostro telefonino: quando si scarica, l’apparato che emette segnali d’avvertimento, se non provvediamo alla ricarica il telefonino smette di funzionare.

Analogamente nelle nostre cellule con una bassa carica elettrica diminuisce anche la capacità di nutrirsi e di espellere le tossine. Durante questo processo, sono lanciati segnali d’allarme che il nostro cervello interpreta come sintomi.

L’invecchiamento, i traumi, la presenza di virus, batteri e tossine o la formazione di radicali liberi possono costituire la causa dell’alterazione dei potenziali elettrici. Quando ciò accade il corpo perde la capacità d’autoriparazione e compare dolore, infiammazione, calo dell’efficienza e sintomi vari.

Con quanto detto fino ad ora che importanza ha il cuore?

Il cuore gestisce la vita umana!

Il cuore genera un campo elettromagnetico esterno!

 

Il campo elettrico del cuore ha un’ampiezza di 40, 60 volte superiore a quello del cervello, mentre
quello magnetico è circa 5000 volte più forte del campo generato al livello cerebrale; e si estende tutto intorno al corpo fino ad una distanza di 2/4 metri (ma può arrivare anche a decine di metri) e l’informazione energetica contenuta nel cuore viene ricevuta da tutte le persone che lo circondano.

Il cuore trasmette informazioni attraverso le pulsazioni del suo campo magnetico, non diversamente da come fanno i cellulari o le stazioni radio. Il campo elettromagnetico del cervello, invece, si estende a non più di alcuni cm. dal cranio.

A conferma del ruolo del cuore, come gestore della vita umana, vi è la ricerca rivoluzionaria nel campo della neurocardiologia che ha stabilito che il cuore è un organo sensoriale e un sofisticato centro di codifica ed elaborazione delle informazioni, con un ampio sistema nervoso intrinseco, sufficientemente sofisticato da qualificarsi come un “cervello del cuore”. Questi sono i risultati pionieristici a cui è arrivato il ricercatore neurocardiologo Dr. J. Andrew Armor dell’Università di Montreal, che per primo ha introdotto il concetto di cervello cardiaco funzionale nel 1991. Il Dr. Armor, nel suo libro Neurocardiology, descrive l’organizzazione anatomica e la funzione del sistema nervoso del cuore, che è costituito da una complessa gerarchia di circuiti di controllo e di feedback nidificati, organizzati in tre livelli regolatori. Egli esprime, in dettaglio, le interazioni che si verificano tra più popolazioni di neuroni per mantenere la stabilità cardiovascolare e massimizzare l’efficienza cardiaca, e considera anche il ruolo del sistema nervoso cardiaco, in varie forme di malattie cardiache. Armor discute dati intriganti che documentano la complessa elaborazione neuronale e le capacità di memoria del sistema nervoso cardiaco intrinseco, indicando che il cervello del cuore può elaborare informazioni e prendere decisioni sul suo controllo, indipendentemente dal sistema nervoso centrale.

Ad evidenziare la primaria importanza del cuore rispetto al cervello, bisogna ricordarsi che quando viene concepito un bambino, il cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia formato.

Quindi possiamo riassumere dicendo:

  • Il cuore è molto più di una semplice pompa, è un organo sensoriale, un sistema complesso con il proprio cervello, un centro per ricevere ed elaborare informazioni.
  • Il sistema nervoso del cuore o cervellocuore consente di imparare, prendere decisioni funzionali ed indipendenti dalla corteccia cerebrale ed i segnali che invia al cervello influenzano le regioni superiori coinvolte nella percezione, cognizione ed elaborazione emotiva.
  • È sempre presente come campo ritmico ed ha una forte influenza sui processi di tutto il corpo attraverso interazioni con i campi magnetici.

Le ricerche dell’Istituto Heart Math mostrano che le informazioni sullo stato emotivo di una persona vengono trasmesse in tutto il corpo attraverso il CEM (Campo ElettroMagnetico) del cuore.  I modelli ritmici dei battiti del cuore cambiano, in modo significativo, quando sperimentiamo emozioni diverse.

Le emozioni negative, come la rabbia o la frustrazione sono associate ad un irregolare e disordinato modello incoerente dei ritmi del cuore, mentre al contrario l’amore, l’amorevolezza, l’apprezzamento sono associati ad una superficie ordinata, creando un modello coerente di attività ritmica del cuore.

Il cervello del cuore può dunque influenzare quello della testa, cioè il nostro modo di pensare, di vedere le cose, la nostra percezione della realtà, le nostre reazioni emozionali.

La ricerca in questione ha dimostrato che il cuore comunica al cervello in quattro modi principali:

  • neurologico (impulsi nervosi),
  • biochimico (ormoni e neurotrasmettitori),
  • biofisico (onde pressorie)
  • energetico (interazioni di campi elettromagnetici).

La comunicazione lungo tutte queste vie influisce in modo significativo sull’attività del cervello.

Attraverso il fenomeno della risonanza possiamo osservare inoltre anche un altro importante fenomeno di controllo che il cuore ha sull’organismo: Il cuore è un potente oscillatore biologico.

Questo principio si applica infatti direttamente al nostro organismo. Il corpo fisico, attraverso i cristalli liquidi e tutti gli elementi che lo compongono, è un grande oscillatore biologico, ed il cuore, non il cervello, è tra tutti gli elementi del corpo l’oscillatore biologico più potente, e può essere indipendente dal cervello.

Quando il nostro organismo entra in risonanza sincrona con l’oscillatore più potente, si crea uno stato di coerenza biologica perfetta che ottimizza il funzionamento umano ad ogni livello.

Da questa ricerca risulta che le analisi dell’elettroencefalogramma, sincronizzato con l’elettrocardiogramma, hanno rivelato effetti significativi per l’attenzione focalizzata sul cuore e i cui risultati suggeriscono che i meccanismi energetici e fisiologici possono essere coinvolti nelle tecniche in cui l’obiettivo è promuovere l’integrazione e la salute mente-corpo.

Ma c’è ancora dell’altro!

[1] Con il termine spiriti animali si intendono quelle forze che spingono le persone ad agire, come una sorta di “carica vitale”.

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Autore

Roberto Fabbroni
Fondatore del Metodo Summa Aurea
Presidente di A.I.O.S.A. e Dir. Scientifico I.B.I.

 

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