Benché le scuole di inclinazione psicoanalitica e quelle comportamentali-cognitiviste costituiscano i due più importanti paradigmi ancora sostanzialmente dominanti, il tentativo di dare vita ad una Psicologia meno meccanicista e più vicina all’autenticità delle qualità umane più nobili non è certamente nuovo. Le basi per quella che in futuro sarà una completa Psicologia spirituale sono già state gettate da tempo, da quelle raffinate menti che hanno offerto eccezionali contributi in questo ambito.
Tra i pionieri della moderna Psicologia va senza dubbio citato William James, che pubblicò un testo (“The Varieties of Religious Experiences“, 1902) nel quale sono riportate importanti osservazioni sui suoi studi relativi alle esperienze mistiche, da lui considerate un sano e naturale impulso psicologico.
Un nome piuttosto celebre anche all’esterno del panorama psicologico attuale, che ha parlato espressamente di un bisogno spirituale dell’uomo, è quello di Carl G.Jung, che abbiamo già menzionato nella definizione del concetto di “anima”. Resosi ben presto conto dell’incompletezza del paradigma freudiano (pur riconoscendone la solidità delle basi), ha arricchito la psicoanalisi classica con una visione che ha incluso ad esempio elementi di filosofia orientale, oltre ad aver offerto una interessantissima visione psicologica dell’alchimia.
Ha esteso i suoi studi ai cosiddetti “fenomeni occulti”, si è avvalso di considerazioni emergenti dalla allora nascente fisica quantistica, ed è giunto a formulare una interessantissima teoria sul fenomeno della sincronicità. La sua Psicologia Analitica ci ha donato importanti concetti come quello di “inconscio collettivo” che, a differenza dell’inconscio personale freudiano, funzionerebbe come un contenitore psichico universale, comune a tutti gli uomini e dimora di quegli Archetipi che guidano l’uomo verso l’individuazione (processo psichico di avvicinamento dell’io al Sé).
Un altro studioso piuttosto citato in questo contesto è Roberto Assagioli, padre della Psicosintesi, che costituisce ancora oggi (almeno nella sua formulazione originaria) una delle forme più raffinatamente spirituali di psicologia. Dopo la presa di distanza che anche lui ha assunto rispetto alle posizioni freudiane, ha insistito sulla vastità del potenziale spirituale umano e sulla relativa spinta interiore ad una luminosa realizzazione umana e transpersonale.
Così egli infatti definiva il suo metodo, rivolto non solo alle persone in cerca di sollievo dal disagio psicologico, ma anche all’individuo desideroso di intraprendere un cammino di ricerca interiore verso una sempre più luminosa autocoscienza:“Un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del proprio regno interiore”. Fu uno dei più fervidi sostenitori del potere della volontà e dell’uso dell’immaginazione creativa, nonché dell’impiego di tecniche meditative come strumento di evoluzione e guarigione.
In aggiunta al concetto di “inconscio collettivo” Junghiano, Assagioli introdusse un modello che prevedeva un “inconscio superiore” e persino un “Sé transpersonale”, come elementi costitutivi della psiche individuale. Forse quest’ultimo elemento è proprio uno dei contributi più importanti che questo autore ci ha donato, rispetto al quale egli affermava “…è uno stato di coscienza che può essere, ed è, sperimentato, vissuto, in certi momenti di elevazione, di uscita dai limiti della consapevolezza ordinaria. In esso si prova un senso di allargamento, di espansione senza limiti, pervaso da intensa gioia e beatitudine. È essenzialmente ineffabile, non esprimibile in parole. Qui si viene a contatto col Mistero, con la Realtà suprema. Di questo non posso parlare; è oltre i confini della scienza, della psicologia. Ma la Psicosintesi può aiutare ad avvicinarsi, ad arrivare a quella soglia, e questo è già molto”.
Un fondamentale contributo alla Psicologia Transpersonale viene dallo psicologo James Hillman.
Allievo eretico e ribelle, Hillman ‘ri-vede’ completamente la psicologia junghiana dalle sue stesse fondamenta: se deve “curare”, essa non ha da occuparsi tanto delle nevrosi dei singoli quanto delle idee diffuse nella società postmoderna trasformandosi in quella “terapia della cultura”, quella “psicologia archetipica” di cui egli si fa promotore. In tal modo la psicologia del profondo va discostandosi definitivamente tanto dal modello medicalizzato quanto dal rapporto duale terapeuta-paziente e affronta la sfida del recupero alla coscienza di quelle “forme universali a priori” della psiche umana che giacciono nell’inconscio collettivo, di cui già Jung aveva trattato, reintroducendo nella psicologia moderna un’idea antica, e da cui l’uomo occidentale contemporaneo si è colpevolmente allontanato. La crisi interiore è una crisi creativa dell’Anima, che costantemente preme con le sue immagini sulla materia e sul corpo per essere vista e compresa, per farci seguire il suo telos, la sua direzione o se preferiamo il nostro “Destino”. È una crisi del significato di ciò che siamo e di ciò che facciamo, poiché è di questo che l’Anima ci nutre. Concentrandoci sulla vita esteriore, ovvero cercando la posizione, il matrimonio, la reputazione, il successo o il denaro, perdiamo di vista la vita interiore, là dove l’Anima ci spinge al nostro benessere con le sue immagini e i suoi significati. Le immagini sono archetipi, simboli dell’inconscio che racchiudono tutta una gamma di significati che costellano la nostra vita intrapsichica, la quale a sua volta agisce sul corpo e ci fa agire nella dimensione fisica del mondo. La nostra crisi è quindi anche una crisi del mondo stesso, perché usando le parole di Hillman, “ciò che è archetipico appartiene a tutta la cultura, a tutte le forme dell’attività umana”.
Da qui il concetto di “anima mundi” come principio unificante e vitalizzante della complessità del cosmo, l’ininterrotta connessione atomica di tutto l’esistente, la oneness, l’unità che ha caratterizzato il pensiero sistemico ed ecologico. Tutto inizia quindi dal Sé che contiene i nostri talenti, le nostre vocazioni innate, il centro della nostra personalità, e l’Anima come archetipo è al Sé che tende a ritornare. Hillman spiega questo concetto rifacendosi al mito di Er narrato da Platone, secondo il quale alla nascita ogni Anima sceglie il suo corpo, ovvero una vita con un destino, e gli viene assegnato un Daemon, un démone che l’accompagna come guardiano, affinchè il destino prescelto trovi compimento nella vita. Il Daemon è la rappresentazione di una funzione psichica del nostro carattere, predisposta a richiamarci al nostro destino e alla nostra vocazione ogni qualvolta ce ne allontaniamo, ovvero quando perdiamo di vista la nostra Anima.
Nasciamo con un potenziale e risorse straordinarie, ma fin da piccoli subiamo condizionamenti, già dal grembo della mamma e nel nucleo familiare, successivamente nelle relazioni sociali e amorose. Maschere, meccanismi di difesa, perdite di energia, sono tutte distorsioni del Sé, dovute all’inattenzione ai bisogni dell’Anima e ai suoi transiti, che modificano anche il nostro rapporto con gli altri. La cura è tornare ad ascoltare la nostra scintilla, predisponendo ed aprendo la nostra anima all’incontro con il Sé e con le altre persone. Per farlo, le modalità sono diverse, possono passare attraverso la psicoanalisi, la meditazione, il silenzio e l’ascolto, la bellezza della natura, l’arte. Ognuno trova la sua, ma non basta seguire una moda o il consiglio di un altro, bisogna ascoltare la propria Anima e andare contro le proprie paure.
Si può “fare anima”, come dice Hillman, ovvero trasformare qualsiasi evento in esperienza, dove l’oggetto dell’esperire non deve essere visto come sembra, bensì l’immagine che rappresenta, il suo significato. Ciò che conta per l’Anima, e che è in grado di curarla, è l’immaginazione a cui portano le varie azioni ed esperienze, grazie al loro significato.
Ciò che ci farà stare bene non è il cambiamento della pratica o dell’oggetto, ma del significato di noi stessi e degli eventi della nostra vita (Hillman, 1996).
“L’anima […] non è un’entità misurabile, non è una sostanza e non è una forza […] Non ha nulla di corporeo […] e dunque la natura del daimon e il codice dell’anima non possono essere compresi con mezzi fisici, ma solo con un pensiero indagatore, un sentimento aperto al sacro, un’intuizione evocativa e un’immaginazione ardita (J. Hillman, Il codice dell’anima, cit., p. 352)”.
Per concludere la visione di Hillman sull’Anima e il suo ruolo parliamo di ciò che lui definisce la “superstizione parentale”: quanto è incisiva l’influenza dei genitori sullo sviluppo del bambino?
Anche qui, il paradigma tradizionale viene completamente sovvertito. Nascere in un determinato contesto e con quei particolari genitori, non è frutto del caso:
“Il daimon sceglie in anticipo la situazione che meglio permetterà l’esplicarsi della propria vocazione”.
A volte vivere situazioni difficili o addirittura traumatizzanti può essere fondamentale per comprendere la nostra vocazione, poiché potrebbe essere l’unico modo possibile affinchè la nostra unicità si riveli. Il lavoro del terapeuta, inteso in questa prospettiva, sarà quindi non più la ricerca del trauma infantile da rievocare ed esorcizzare, ma la scoperta tramite l’analisi di quella che è la nostra vocazione, per assecondarla e realizzarla.
È chiaro quindi che l’approccio d’insieme, anche in ambito psicologico, Corpo, Mente e Anima-Spirito, negli ultimi decenni, è stato proposto in diversi modi, tra cui la visione olistica è stato il principale approccio alla visione unitaria della persona ed è in questo contesto che andiamo ad inserire la Psicologia Transpersonale ed in particolare il suo approccio Bioenergetico basato sul Metodo Summa Aurea®. Quello che però è accaduto, fino ad oggi, infatti, in ambito olistico, è semplicemente l’integrazione di più discipline per poter lavorare sui vari aspetti della persona. Quindi, in quest’ambito, hanno operato sia vari Operatori delle Discipline Bionaturali competenti di più aree d’intervento, sia Medici e Psicologi che hanno integrato varie discipline complementari, per meglio operare con i propri pazienti, superando il concetto di specializzazione settoriale e abbracciando una visione maggiormente d’insieme. Tutte le discipline bio-naturali e/o complementari, a cui bisogna render merito per il contributo evolutivo portato, sono utili e funzionali ma sono nate come approccio settoriale d’intervento. Infatti, anche nella loro accezione più ampia, esse non sono riuscite a lavorare compiutamente e contemporaneamente su Corpo, Mente e Anima-Spirito (Fabbroni, 2020). Bisogna tener presente, comunque, che alcune di queste ci hanno provato ottenendo buoni risultati, e in modo particolare, quelle orientali. L’unico Metodo, al momento, che consente un lavoro coordinato su Corpo, Mente e Anima-Spirito a base scientifica, è il Metodo ad approccio Bioenergetico Summa Aurea® (Fabbroni, 2019). Questo perché è possibile rimodulare il Campo Energetico del Cuore, ovvero il suo Campo Scalare, che è la connessione con l’Anima della persona che è il vero cervello della gestione dei processi umani e ricollegandolo al Campo Primordiale, il Vuoto Quantico, che come la fisica quantistica ci insegna, è il generatore di tutta la realtà fenomenica, ossia la Vita!
Le ricerche di questi ultimi decenni, hanno dimostrato che il cuore comunica al cervello in quattro modi principali:
(1) neurologico (impulsi nervosi)
(2) biochimico (ormoni e neurotrasmettitori)
(3) biofisico (onde pressorie)
(4) energetico (interazioni di campi elettromagnetici) (Fabbroni, 2021).
La comunicazione, lungo tutte queste, vie influisce in modo significativo sull’attività del cervello. Quindi, agire sul Campo Scalare del Cuore, ha una conseguenza su tutta la parte biofisica della persona: il Corpo! Se il Corpo recupera o migliora il proprio equilibrio fisiologico causa una conseguenza sulla nostra Mente, che si acquieta. Rimodulare il Campo Scalare del Cuore vuol dire, inoltre, recuperare e migliorare le connessioni con la nostra Anima e, quindi, recuperare una connessione Spirituale. Perché tutto questo?
Il Campo Primordiale, è composto di Energia Scalare, come il Campo del Cuore. È la stazione trasmittente che comunica le corrette informazioni per la vita alla sua ricevente che, in questo caso, è l’essere umano. La vita sociale con i suoi condizionamenti ed emozioni (paura, rabbia, ecc.) creano un disturbo frequenziale che va ad indebolire la ricezione del segnale ”SCALARE”. Abbiamo, così, un disallineamento tra il Campo Scalare del Cuore e il Campo Scalare Primordiale: non sono più in fase! La persona rimane ancora in vita, c’è il segnale ma non ha più le corrette informazioni per il proprio Benessere. Di conseguenza, possiamo ben notare, come in ambito fisiologico si sviluppano, così, le malattie cardiovascolari che sono la prima causa di mortalità al mondo, come patologia!
Quindi abbiamo il Corpo compromesso, la Mente compromessa e l’Anima-Spirito?
L’Anima-Spirito è a sua volta compromessa, perché essa si compone della frequenza più armonica e coerente in Natura: l’AMORE!
Questa è la frequenza dell’Energia Scalare che permea il Vuoto Quantico, la frequenza più ordinata che crea tutto ciò che esiste. Se siamo in preda ai condizionamenti umani e alle varie emozioni disarmoniche, è normale che in noi l’Amore si riduca (Fabbroni, 2020, Teoria del Campo di Consapevolezza Unificato) e il suo posto sia preso dalle emozioni disarmoniche che condizionano la nostra vita. La connessione con la nostra Anima si riduce, e più si riduce e più noi ci spegniamo progressivamente.
La meticolosa ricerca condotta da un innovativo cardiologo spagnolo, Francisco Torrent-Guasp, ha rivelato che il ventricolo del cuore è una struttura a doppia elica ora conosciuta come la banda miocardica ventricolare elicoidale (HVMB). Ulteriori lavori di Guasp e altri, hanno rivelato che questa struttura ventricolare tridimensionale può essere considerata come una superficie geometrica non orientabile simile ad una striscia di Mobius a tripla torsione (Guasp, 1965).
La ricerca qui riassunta apre la possibilità all’ipotesi che come un’antenna di campo scalare il cuore potrebbe essere in grado di attingere al cosiddetto spazio “vuoto”, che sembra contenere una struttura, l’energia e le informazioni in forma olografica coerente. Molti pensatori moderni si stanno allontanando dalle spiegazioni puramente meccanicistiche su come funzionano l’universo e le persone al suo interno, così come sulla natura della coscienza. I risultati sulla struttura del cuore, qui descritti, insieme ai concetti di campo scalare a vortice di Meyl (1996), puntano a prospettive quantistiche più morbide e olistiche e persino spirituali, di un universo interconnesso in cui le onde potenziali collegano tutte le cose. Come struttura di Möbius bidirezionale, il cuore umano sembra adatto a collegare gli organismi olografici tra loro e ad un ambiente olografico, e viceversa, tramite campi scalari.
Il Metodo Summa Aurea utilizza l’energia scalare ed è quindi in grado di collegarsi al campo scalare del cuore per rimodularne il segnale e modificarne lo stato e quindi il benessere della persona (Fabbroni, 2020).
Perché quindi la Psicologia Transpersonale ad approccio Bioenergetico del Metodo Summa Aurea®?
Perché le crisi umane, sociali, sono frutto di una dissociazione tra la personalità e l’Anima di una persona!
Approcciamo questo argomento attraverso il pensiero di Jung in relazione ha ciò che lui definiva Sé[1]. Infatti nella seconda metà della vita, diceva Jung, l’ego deve cominciare un dialogo con il Sé. A questo punto, la domanda è: “Cosa mi chiede il Sé?”.
Questo è un dialogo molto più interiorizzato; potremmo dire che è un dialogo religioso. Infatti, il Sé potrebbe condurci in una direzione sgradita all’ego, volta non all’autoesaltazione, ma al sacrificio. Per esempio, se l’aspirazione del Sé è essere un artista, è probabile che nella nostra cultura si patisca la fame. Ma se questo è ciò che il Sé chiede e l’ego continua a scappare in altre direzioni, il risultato sarà un’enorme sofferenza interiore. Quindi, alla fine, l’ego deve rispettare le richieste del Sé; ha la responsabilità etica e religiosa di dialogare con quest’ultimo, continuando però a vivere nel mondo reale. E tra i compiti dell’ego c’è anche il far fronte al possibile conflitto derivante.
“Il Sé sarebbe la saggezza dell’organismo”.
Quando Jung parla di queste “aspirazioni del Sé”, sembra che si riferisca a quei ruoli nella vita per cui siamo più adatti e dove possiamo esprimere al meglio il nostro talento.
Se non prestiamo ascolto al Sé, la conseguenza è la sintomatologia. Quando il Sé viene violato, ciò si rifletterà nelle nostre relazioni, attaccherà il corpo, sarà nei nostri sogni, produrrà stati emotivi. In altre parole, la sintomatologia è un indicatore dell’autonomia del Sé, perché sta dicendo: “Guarda, sei fuori strada”.
A questo punto quindi riprendiamo l’approccio Bioenergetico del Metodo Summa Aurea® e ricollochiamo l’essere umano nella sua corretta identità: quella energetica.
Infatti l’essere umano è composto solo di materia o è molto di più di ciò che cogliamo attraverso il nostro sguardo?
Esiste l’anima, quell’anelito vitale che ci muove dall’interno, indipendente dal cervello o dal resto del corpo che può sopravvivere alla morte fisica?
Fino a qualche decennio fa, come sappiamo, questi interrogativi erano leciti solo nell’ambito di una riflessione teologica. Oggi, invece, entrano a pieno diritto nelle domande fondamentali della fisica quantistica che ha iniziato a interessarsi e ad approfondire pionieristicamente questioni come la coscienza umana, l’immortalità dell’anima e la vita dopo la morte. Questa situazione comporta uno nuovo e insolito scenario che mette in luce grandi verità sulla nostra natura multidimensionale.
Nell’essenza del nostro corpo fisico siamo costituiti da quanti.
Il quanto è pura energia e quindi l’uomo è pura energia (Einstein, 1905).
Il suo corpo fisico rappresenta la vibrazione più densa dell’energia. È un involucro che protegge l’essenza dell’energia, ciò che Platone definì Anima, la nostra componente immortale, ma che la scienza è solita indagare con il termine di Coscienza (Fabbroni, 2020). Stando a ciò, i fisici teorici che da sempre hanno cercato di comprendere e di afferrare la sostanza della realtà fisica, hanno notato che quanto più si spingevano nello studio profondo dell’universo tanto più questo appariva astratto, pura potenzialità, pura coscienza consapevole di sé che s’innalza in onde di vibrazione per dar vita alle particelle, alle persone, alle cose osservabili e a tutto ciò che ci circonda. Ciò significa che tutto ciò che esiste in natura fa parte della stessa fonte dell’esistenza, di quel campo di informazione integrale che intesse le trame della vita (Fabbroni, 2000). La Coscienza esiste al di fuori degli usuali vincoli dello spazio/tempo e sfugge alla tradizionale comprensione delle leggi della fisica classica. Essa è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del corpo fisico ma al contrario, in modo esteso all’infinito, non esaurendosi a livello dell’interno, ma trovandosi ovunque.
L’anima di ognuno di noi è perciò molto più di ciò che si pensa, è connessa al Campo Scalare del Cuore ed è della stessa composizione vibrazionale della Sorgente Universale, il Vuoto Quantico: l’Energia Scalare (Fabbroni, 2021)
Una formazione naturale presente fin dall’inizio nella materia che arriva alla sua piena e completa essenza nell’uomo acquistando sempre più ordine e informazione, nell’interazione continua e costante con la sorgente della creazione a cui appartiene (Di Muro, 2020).
In questo contesto bisogna ricordare il premio Nobel Wolfang Pauli che collaborò con Jung sul lavoro di quest’ultimo sulla sincronicità. Indipendentemente iniziò a studiare il modo in cui l’archetipo della Trinità aveva influenzato Keplero nella sua formulazione delle leggi del movimento planetario. Ma Pauli stava ora facendo altri sogni in cui una “donna esotica” gli andava a far visita. Pauli credeva che lei fosse la sua anima. Iniziò a capire che la questione più importante era “la mancanza dell’anima nella moderna concezione scientifica del mondo”. Lo “spirito della materia”, credeva, era stato negato per 300 anni ed ora stava lottando per la resurrezione. Era guidato da una visione del ritorno dell’anima nel mondo (Pauli, 1948).
La Psicologia Transpersonale ad approccio Bioenergetico del Metodo Summa Aurea® diviene quindi uno strumento fondamentale inquanto consente di lavorare con la persona oltre che dal punto di vista cognitivo anche dal punto di vista energetico e spirituale, permettendo allo psicologo di lavorare con la persona sia sul corpo sia sulla mente che sulla parte Anima-Spirito.
L’approccio bioenergetico consente anche l’intervento e il lavoro sulla persona anche quando questi è in uno stato di shock, malattia degenerativa o terminale agendo sulla parte energetica e spirituale, consentendo il recupero nel paziente di lucidità, forza e recupero cognitivo per l’instaurazione di una relazione efficace che altrimenti sarebbe di più difficile realizzazione.
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Bibliografia
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- Fabbroni R., Resta S., Effetti Terapeutici del trattamento sull’infiammazione svolti con la TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®, Rivista Scienze Biofisiche (11/2020) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI3
- Fabbroni R., Aspetti e funzionamento della TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®, Rivista Scienze Biofisiche 1/2021) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI5
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- Argiolas V, Fabbroni R., Trattamento del Dolore Cronico: Emicrania senza aura e Cefalea a grappolo attraverso l’applicazione della TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®), Rivista Scienze Biofisiche (02/2021) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI8
- Calcei E., Fabbroni R., Cancro al seno: la TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea® come supporto nella Terapia del Dolore e gestione dell’umore, Rivista Scienze Biofisiche (05 /2021) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI9
- Pagnoncelli D., Ledda M.E., Un’esperienza di scambi di trattamenti energetici con la TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®,Rivista Scienze Biofisiche (02/2021) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI10
- Fabbroni R., Sassola A., Capello Lorenzo P., Psicosomatica, PNEI e PNEIS spiegate attraverso la Teoria del Campo di Consapevolezza Unificato – TCCU, Rivista Scienze Biofisiche (03/2021) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI11
- Sergio R., Fabbroni R., Pagnoncelli D., Tumore al seno maschile in crescita, quali cause e prevenzione? Il ruolo della Psiche nella manifestazione e proliferazione della malattia
tumorale nello specifico caso e in linea generale sulla nascita e proliferazione del tumore. La Teoria del Campo di Consapevolezza Unificato fornisce un contributo a conferma del ruolo della Psiche e come poi la TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea® può essere uno strumento di prevenzione ed eventuale supporto alla Terapia Medica, Rivista Scienze Biofisiche (10/2021) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI12 - Fabbroni R., Sanna A., Delta Healing. La frequenza cerebrale per il ripristino del Benessere e la Rigenerazione Cellulare, attraverso i trattamenti Bioenergetici secondo il Metodo Summa Aurea®. Caso di studio su 20 Operatori del Metodo, Rivista Scienze Biofisiche (03/2022) DOI: https://doi.org/10.48274/IBI14
- Fabbroni R., Molinari C. G., Sanna A., Riconnettere Corpo, Mente e Anima-Spirito per recuperare Salute e Benessere in una visione sistemica e unitaria che porti alla guarigione. Il Metodo bioenergetico Summa Aurea® come strumento per ri-Animare l’essere umano e la società attraverso l’uso consapevole dell’Energia-Informata, Rivista Scienze Biofisiche (07/2022), DOI: https://doi.org/10.48274/IBI15
- Fabbroni R., Psicologia Transpersonale: nascita e sua evoluzione, Scienze Biofisiche web, 2022
[1] C. G. Jung, Tipi psicologici, Boringhieri, Torino, 1968
Autore
Roberto Fabbroni
Fondatore del Metodo Summa Aurea
Presidente di A.I.O.S.A. e Dir. Scientifico I.B.I.